di Dino Manganiello
Gli allenatori di Avellino e Bari hanno fatto quasi a gara nel provare a sottrarre pressione e alleggerire il peso specifico del match di lunedì sera al Partenio Lombardi. “Partita importante ma come tutte. Non può definirsi decisiva”, quasi all’unisono. E’ la dialettica applicata alla psicologia del momento, giusto così. La verità è che è tutto un fibrillare, è tutto un fare calcoli, è tutto un auto caricarsi per dare ognuno il suo contributo nella notte irpina.
Ed allora fibrilliamo anche noi, ma con ordine. Cominciamo col dire che Avellino e Bari domani, domenica 5 dicembre, saranno spettatori interessati di un po’ di gare: Monopoli-Palermo su tutte, ovvero seconda contro terza, ma anche Potenza-Turris (corallini quarti) e l’esordio di Vincenzo Vivarini sulla panchina del Catanzaro (comunque una big da tenere d’occhio) contro il Foggia di Zeman. In serata, classifica alla mano, sarà tempo di calcoli. Ma durerà un amen. Perché in vista di Avellino-Bari, nel caso, i calcoli potrà farli solo la squadra pugliese, pensando magari alla possibilità di puntare su due risultati su tre. I biancoverdi invece devono mirare al bersaglio grosso per dare una svolta emotiva alla stagione e riaprire ufficialmente la corsa al primo posto.
Si va dietro a Braglia, allora: “Questa squadra se vuole può vincere con tutti”, ha detto. E l’Avellino non può non voler vincere un match così importante e così sentito dalla piazza. Come farlo? Il tecnico toscano ha lasciato intendere che esiste il meccanismo giusto per far funzionare il super 3-4-3 di Torre del Greco contro il 4-3-1-2 di Michele Mignani: “I mediani in verticale con il più basso che va sul fantasista avversario e i nostri due esterni di centrocampo che stringono sulle loro mezzali”. Si può fare. Magari si perde un po’ sulle corsie in occasione di controgiocate veloci, ma si guadagna un solido 3 contro 2 dietro.
Sarà così o è pretattica ad altissimo livello? “Come sempre sarà determinante l’approccio”, si affretta a chiarire l’allenatore biancoverde. Un approccio che sarà accompagnato dal ruggito del Partenio-Lombardi. Quindi via di ossimoro: non è decisiva, ma grandissima parte della stagione si decide qui.