D’Agostino: «Insoddisfatto dei risultati. Pazienza mai in discussione, possiamo ancora farcela»

D'Agostino: «Confermati Pazienza e Perinetti. Entro 48 ore conferenza stampa»

Incassato l’ennesimo passo falso della stagione, è tempo di rimboccarsi le maniche per l’Avellino di patron Angelo Antonio D’Agostino, intervenuto ai microfoni di PrimaTivvù. «Ci aspettavamo un risultato diverso ma la partita ha assunto una conformazione diversa dalla aspettative – ha dichiarato il presidente -. È stata condizionata da una serie di episodi a sfavore. Ci stiamo lavorando perché in passato abbiamo avuto dei problemi simili. Le cose girano in maniera sbagliata. C’è stata molta sfortuna, ma non siamo stati visti di buon occhio dagli arbitri – ha proseguito D’Agostino -. Mi sono lamentato con il Presidente Marani. Giovedì, alle 14:30, ci incontreremo a Roma per parlarne. Quando è troppo è troppo. Già non siamo stati assistiti granché dalla fortuna, diciamo così, come è successo alla Juve Stabia. C’è stata bravura da parte loro, gli vanno fatti i complimenti, ma c’è stata anche la componente fortuna. Si dice che chi inizia bene è a metà dell’opera, noi non abbiamo iniziato bene questo campionato e alla fine è venuto fuori questo campionato».

Sulla gestione dell’arbitro Galipo’: «Gli episodi condizionano il risultato. Per un club che investe tanto non è bello essere trattati così. Non ci lamentiamo su nulla, ma quando è troppo è giusto farsi sentire. Trovo minimale che tutto venga deciso da un arbitro che in passato ha commesso altri errori. Condivo le parole del direttore Perinetti. La risata a fine gara, credo, sia un comportamento fuori luogo in una partita di calcio dove va trasmessa serenità. Non è giusto tenere questi comportanti. È importante che gli arbitri vengano scelti in maniera oculata perché sono giovani, possono sbagliare, ma le sorti di un club non possono essere decise in questo modo».

D’Agostino: «Insoddisfatto dei risultati ma aspettiamo i play-off»

Sui risultati fin qui maturati: «Non sono soddisfatto a pieno – ha tuonato D’Agostino -. Dovevamo essere primi per gli investimenti fatti. Stiamo vivendo un campionato particolare, dove chi ha speso di più è dietro. C’è chi ha speso il 30% e va in Serie B e chi ha fatto tanti sforzi non ci va. O almeno non ci va diretta. Siamo fiduciosi fino alla fine perché ci sono ancora i play-off. Ricordiamo anche come siamo partiti, con due sconfitte. Poi abbiamo cambiato l’area tecnica e rimodulato la squadra. Abbiamo dovuto correggere un po’ di cose a gennaio. Non è una giustificazione perché l’obiettivo iniziale era quello di vincere il campionato. Lo dicono i contratti, i curriculum e le spese che abbiamo sostenuto. C’è fiducia in chi ha gestito».

Il rapporto con mister Pazienza: «C’è un rapporto molto professionale. Non possiamo entrare nel merito di quello che fa un allenatore, altrimenti sarebbe inutile. Non c’è mai stato alcun tipo di problemi. Ha una media punti buona, certo non eccellente. Siamo ai livelli della prima in classifica. Siamo partiti in svantaggio di sei punti, ognuno ha il proprio merito. Sta lavorando bene. È una persona molto tranquilla, in una piazza complicata dove anche il migliore può non andare bene. Non tutti sopportano questa piazza. Serve un carattere abbastanza forte. Ritengo che Pazienza abbia margini di miglioramento altissimi. Ha qualità che vedremo in futuro. Non è mai stato in discussione. Ritengo abbia fatto bene, magari per la materia a disposizione poteva fare meglio. Ci siamo dati degli obiettivi insieme al direttore. Abbiamo cinque partite, poi i play-off. Non dobbiamo dimenticare il passato, ma è innegabile che siamo partiti azzoppati».

Sull’ipotesi di cambio in panchina: «A cinque giornate dalla fine significherebbe buttare tutto a mare. Se prendere un terzo allenatore ci darebbe la sicurezza di vincere lo cambieremo domani».

D’Agostino: «Spogliatoio integro, a differenza dell’era Braglia»

Sulla presunta spaccatura nello spogliatoio: «Sono molto presente e mi faccio sentire abbastanza. Non ci sono né gruppi né gruppetti. Credo il mister stia gestendo lo spogliatoio con calciatori importanti. Non è facile gestire due squadre. Non ho mai sentito nessun tipo di lamentela da parte di nessuno, a differenza dell’era Braglia. Il mister fa le sue scelte in base all’avversario in maniera libera, senza vincoli. Mi fido del mister e del direttore perché come me vogliono vincere».

D’Agostino è tornato poi a parlare della partita del “De Cristofaro”: «A Giugliano abbiamo giocato una delle migliori partite del campionato, mi sono piaciuti veramente tanto. Per atteggiamento e per gioco, al di là del risultato finale».

Sull’atteggiamento dei tifosi: «Sono il primo tifoso. Capisco e apprezzo i sacrifici che fanno. Noi facciamo lo stesso e ci mettiamo anche i soldi. In questo momento chiedo ai tifosi di stare vicini alla squadra. Non possiamo buttare tutto a mare. Dobbiamo lottare perché abbiamo una squadra forte e possiamo giocarci queste ultime partite con la giusta tranquillità. Capisco l’amarezza ma non possiamo andare avanti così. Dobbiamo essere uniti perché abbiamo un gruppo composto prima di uomini e poi calciatori. Sono veri professionisti. Loro più di noi vogliono vincere e lo hanno dimostrato anche a Giugliano».

La programmazione in vista del futuro: «Mi auguro di andare in Serie B perché lo vogliamo tutti. Fino all’ultimo minuto ci credo. In caso contrario non smantelleremo tutto. Se non vinciamo neppure i play-off dovremmo rivedere qualcosa rinforzando i reparti che non hanno funzionato bene. Sono proiettato al futuro perché ce la giocheremo».

Sulla questione nuovo stadio: «C’è un po’ di confusione. Il progetto esecutivo non è stato ancora presentato. Mancano alcuni documento da presentare alla regione riguardo all’impatto ambientale. Dopo la presentazione ci vorrà un anno per avere il permesso. L’anno prossimo sarà la stessa storia. Inutile preoccuparsi dello stadio, preoccupiamoci della squadra».

Sull’assenza del VAR in campionato: «Non condivido questa disparità. Ci vuole sempre il VAR perché può starci una svista da parte dell’arbitro. Serie A, B e C hanno gli stessi obblighi, gli stessi doveri ma diversi diritti».

Sul Picerno e l’obiettivo secondo posto: «È una partita molto importante. Sarà importante blindare il terzo posto per poi puntare al secondo che, a mio avviso, è alla portata. I ragazzi sono motivati, possiamo farcela. Sarò, come sempre, vicino alla squadra. Li caricherò fino all’ultimo. Venerdì faremo il solito incontro per trovare la giusta carica».

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