Pomeriggio all’insegna del Natale per l’Us Avellino 1912. Nel corso dell’evento tenutosi presso lo store di Via Cannaviello Patrick Enrici ha incrociato microfoni e taccuini in vista degli ultimi tre impegni del 2024 biancoverde.
Le dichiarazioni di Patrick Enrici
IL MOMENTO PERSONALE – «L’affetto che sto ricevendo da quando sono arrivato ad Avellino è enorme. Cerco di ripagare tutto questo affetto con la prestazione in campo, il massimo impegno, e a fine gara regalando qualche maglia. Ci aspettando tre partite importanti per chiudere l’anno al meglio. Stiamo lavorando per cercare di regalare ai tifosi tre vittorie. A prescindere che sia campionato, Coppa Italia o amichevole».
LA CATTIVERIA AGONISTICA – «Fuori dal campo sono timido. In campo è tutta un’altra cosa. Mi sento a mio agio. Questa cattiveria agonistica fa parte di me perché sono cresciuto con l’idea che le cose vanno guadagnate. Nessuno regala niente. Sono contento di come sta andando».
I COMPAGNI DI REPARTO – «Sono fondamentali. Tutti i giorni mi confronto con loro che sono calciatori forti e di grande esperienza. Cerco sempre di prendere spunto da loro per cercare di migliorare».
CAPUANO A TRAPANI – «Sono contento per il mister. Credo il Trapani sia una squadra che possa gestire molto meglio rispetto a Foggia. Gli faccio un grosso in bocca al lupo. Noi pensiamo al nostro percorso, indipendentemente dalle squadre che incontreremo».
LA POSSIBILE ESCLUSIONE DEL TARANTO – «Ne sto fuori, non me ne occupo. Noi pensiamo solo a lavorare, cercando di diventare sempre più forti come squadra e come gruppo».
LA SFIDA CONTRO L’ALTAMURA – «Sarà una battaglia. Non dobbiamo assolutamente sottovalutare la partita. Dobbiamo entrare in campo e dare il massimo dal primo fino al novantesimo».
LA FASCIATURA AL BRACCIO – «È una cosa personale con la nonna. Non è scaramanzia».
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