Avellino Calcio: nessuno vuole firmare la fideiussione per i nuovi acquisti.

Tre giorni fa, al collega Marco Festa di Ottochannel, il presidente dell’Avellino Calcio, l’avvocato Claudio Mauriello aveva dichiarato: “Sono al lavoro per la fideiussione, abbiamo avuto questo piccolo inghippo per via delle ferie agostane degli uffici assicurativi. Pensiamo, assolutamente, di risolvere presto questa situazione.”

Maledette ferie agostane, con gli uffici delle assicurazioni tutti chiusi: questo hanno pensato i tifosi, pure quelli che – con scadenze assicurative in agosto – in qualche modo erano riusciti a rinnovare la polizza per l’autovettura.

Ma una fideiussione non è come una copertura per R.C.A., questo è risaputo: occorrono tempi diversi. Soprattutto occorrono garanzie.

In realtà, è da giorni che i dirigenti dell’Avellino calcio stanno facendo il giro delle quattro chiese, saltellando da una compagnia di assicurazioni all’altra, oltre che uffici finanziari e giudiziari, per ottenere quella garanzia indispensabile per procedere all’ingaggio di altri giocatori.

Fatto sta che ancora ieri tre compagnie avrebbero preso tempo e chiesto ulteriori garanzie per procedere al rilascio della fideiussione.

Ora ci sarebbe la Benacquista Assicurazioni, disponibile a fornire la fideiussione. Ma vuole precise garanzie, ovviamente. Si tratta della compagnia assicuratrice che sponsorizza il Latina Basket, quindi conosce le problematiche delle garanzie finanziarie nel settore sportivo. Per questo ha voluto altri documenti prima di rilasciare la documentazione che andrebbe poi consegnata nella sede di Firenze per la necessaria verifica da parte degli esperti della Lega.

Intanto trascorrono i giorni e il tecnico Ignoffo attende il tesseramento di Karic, Micucci, De Marco e Stojkovic, così come le società che hanno messo i calciatori a disposizione dell’Avellino.

Senza fidejussione, peraltro, appare inutile fare viaggi della speranza al calciomercato e spendere soldi senza potere procedere agli acquisti. Ancora meno mettere in giro nomi di calciatori, illudendo una tifoseria che comincia a diventare sempre più realista.

Inutile recriminare né sparare sulla Croce Rossa Avellino Calcio.

La realtà è che il budget di 800mila euro netti è stato superato, quasi senza accorgersene. Sarebbe bastato fare meglio i conti ed evitare di sforare il tetto stabilito dalla Lega.

C’è solo da sperare ed essere ottimisti, come lo sono i circa 2500 tifosi che hanno sottoscritto l’abbonamento dimostrando attaccamento e sostegno alla squadra coi fatti e non con le parole.

Non è questione di ferie agostane, dunque: il presidente Mauriello non deve raccontare cose del genere a una tifoseria che – pure disponibile a dare un valido contributo attraverso acquisto di biglietti e abbonamenti – è stanca di ascoltare cose diverse dalla realtà.

Oltretutto il presidente avvocato Mauriello ha sempre asserito che occorre innanzitutto vincere e poi “dare buoni esempi”.

Come si dice? Parlare chiaro è fatto per gli amici.

E i tifosi, in questo momento, sono più che amici, quasi parenti. E non possono accettare di ricevere false verità da parenti che altrimenti diventano “parenti serpenti”.

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