Il Coni toglie, il Coni potrebbe ridare: l’Avellino sogna il ripescaggio in Serie C

Ventidue giorni fa, il 31 luglio, il Collegio di Garanzia del Coni bocciò il ricorso presentato dall’U.S. Avellino, contro la decisione della Figc di estromettere i biancoverdi dalla Serie B, a causa della sciagurata fideiussione non idonea costata, il 7 agosto, l’esclusione definitiva dal professionismo.

Tra sedici giorni, il 7 settembre, l’organo giudicante presieduto da Franco Frattini sarà chiamato a stabilire se il campionato cadetti possa o meno scendere da 22 a 19 squadre, come deciso da Mauro Balata, presidente della Lega di Serie B.

A distanza di 38 giorni dal “no” categorico imposto alla vecchia società, il Coni potrebbe farsi “perdonare” in qualche maniera dalla tifoseria irpina, magari ripristinando il format del torneo cadetto a 22 formazioni, consentendo quindi all’Avellino il ripescaggio nel torneo di Serie C che prenderà ufficialmente il via domenica 16 settembre.

Il ritorno della serie B a 22 squadre, oltre a determinare un caos senza uguali, comporterebbe la necessità di completare l’organico della Serie C, al quale risultano attualmente iscritte 59 società rispetto ai 60 posti disponibili. Oltre a completare il quadro con una società, se ne potrebbero aggiungere tre che occuperebbero i posti lasciati vuoti da quelle eventualmente salite in Serie B. 

Diverse società hanno già presentato domanda. Innanzitutto l’Avellino estromessa dalla Serie B ma non fallita, quindi con la possibilità di essere integrata attraverso un atto di autotutela da parte del Coni, in attesa della decisione del Tar, poi eventualmente del Consiglio di Stato e ancora del Tnas di Losanna.

Poi le neonate società, la Calcio Avellino SSD, il Bari, e il Cesena, più Messina e Taranto. 

Se dovessero essere accettate le ragioni del defunto Avellino, il club facnte capo al patron Taccone sarebbe il primo in graduatoria. Poi una bella lotta tra tutte le società alla finestra, in attesa di decisioni provenienti da Roma

SPOT