Lasik al vetriolo: “Devo avere due mesi di stipendio, fossi in Taccone non uscirei di casa”

Non si fermano le dichiarazioni al vetriolo degli ex tesserati dell’U.S. Avellino nei confronti della società e del presidente Walter Taccone. Dopo Matteo Ardemagni è il turno di Richard Lasik. In un’intervista rilasciata al sito slovacco Sportinak, il centrocampista ha raccontato le vicissitudini societarie fino alla mancata iscrizione al campionato di Serie B: La situazione del club era nota da tempo, ma nessuno pensava fosse così seria. Anzi, speravamo che le cose si risolvessero presto – ha spiegato Lasik -. L’Avellino non si è iscritto al campionato per una polizza assicurativa non approvata, perché ritenuta falsa. Tutti i tesserati sono stati svincolati, ma ogni calciatore ha diritto a ricevere lo stipendio fino all’ultimo giorno di contratto. Io non ho ancora ricevuto due mensilità più i bonus“.

Sull’esperienza in Irpinia: “Non la rimpiango, è stata una bella esperienza e sono ovviamente dispiaciuto per come sia finita. I tifosi dell’Avellino sono molto calorosi, la gente vive di calcio. Se fossi in Taccone probabilmente non andrei in strada”.

Sulla condizione fisica: “Mi sto riprendendo, manca ancora un mese e mezzo per il totale recupero. Mi sono sottoposto a un secondo intervento chirurgico sei mesi dopo il primo. La seconda operazione è stata ben eseguita, tornerò presto in campo. Ricordo ancora l’incidente: volevo soltanto calciare il pallone in porta, è accaduto tutto velocemente”

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