Memorial Dino Gasparro, le dichiarazioni di Fabio Tito

Memorial Dino Gasparro, le dichiarazioni di Fabio Tito

In occasione della 14a edizione del Memorial Dino Gasparro, il capitano dei lupi, Fabio Tito si è intrattenuto con la stampa rilasciando delle dichiarazioni. «Per noi è motivo d’orgoglio esser qui per questo Memorial. Sappiamo quanto i tifosi ci tengano. Chi era sul territorio o vicino non ha esitato neanche un attimo per esserci. C’è gente che si è fatta un’ora e mezza per arrivare qui. Avevamo due giorni liberi quindi gli altri compagni che sono andati a Milano o Torino non sono potuti esserci. Abbiamo risposto presente perché per noi questa coesione deve essere fondamentale».

Gli applausi dopo il k.o. contro il Latina? «Sono arrivati dopo una sconfitta e questo è sintomo di maturità. Abbiamo giocato d’inerzia ma la voglia c’è stata. Forse siamo andati fin troppo oltre. Abbiamo giocato troppo di nervi. Una squadra esperta come la nostra poteva risolverla anche al 95esimo. Mettiamo una pietra sopra anche se fa male perché perdere davanti a tutta quella gente non fa mai piacere. Adesso prepariamo bene questo derby che per noi è fondamentale. Andiamo a Castellammare per vincere».

Sugli sforzi della società in estate: «La società ha fatto uno sforzo importanze quest’anno. Non devo dirlo io. È risaputo che dobbiamo disputare un campionato da vertice, poi si terranno le somme. Il mister ha una rosa validissima. I risultati di ieri ci hanno dimostrato quante insidie nasconda questo campionato. Basti vedere anche il Benevento, una squadra neo-retrocessa, con un allenatore di categoria, passa in vantaggio e poi ne prende tre. Sappiamo bene le insidie di questo campionato. Adesso però dobbiamo voltare pagina e pensare alla Juve Stabia che ieri ha portato a casa i tre punti e affronterà questo derby con più entusiasmo di noi. Dobbiamo cacciare gli artigli perché dobbiamo portare a casa questa partita».

A Castellammare senza tifosi: «Può essere un’arma a doppio taglio. Può essere più stimolante per noi ma non sarà facile. Con questo ambiente avremmo portato un bel po’ di tifosi al seguito però non fa niente».

La fascia da capitano: «Per me è un motivo d’orgoglio essere capitano dell’Avellino. Cinque anni fa non l’avrei immaginato minimamente. Ormai per me Avellino è casa. Vivo Avellino e provincia sempre. So che è un anno particolare. La piazza ha risposto in un modo incredibile dopo un anno disastroso. Dobbiamo ripagare questa fiducia ripartendo più forti di prima».

Cosa non ha funzionato contro il Latina: «Se andiamo ad analizzare la partita, da persone che ne capiscono di calcio, è normale che abbiamo avuto delle opportunità ma il calcio insegna questo. Se non segni alla minima occasione prendi gol. Purtroppo a noi è capitato ciò che non doveva. Su ciò che non è andato bisogna chiedere al mister ma la voglia e la grinta c’è stata. Sarà stata la frenesia di vedere quella gente ci ha fatto strafare. Una squadra come la nostra non può commettere questi errori».


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