AVELLINO – Il 22 giugno passerà alla storia come una giornata memorabile per Fabiano Parisi. Il pendolino di Serino, che ha mosso i primi passi nel calcio dei grandi proprio con l’Avellino, questa sera sarà impegnano con la casacca della Nazionale Uder-21 contro la Francia. Tanta la soddisfazione di una piazza che l’ha visto crescere e affermarsi in Serie A con la casacca dell’Empoli. Proprio la soddisfazione è stato il tema centrale dell’intervento di Niccolò Dondoni, ex calciatore dei lupi ai tempi della Serie D, intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo.
«Spero di vederlo sempre più in alto – ha affermato Dondoni, che ha poi aggiunto. Quando si sente il suo nome e la sua umiltà si pensa all’Avellino. Vederlo mi ricorda la bellezza di quei momenti in Serie D. Era un ragazzo di poche parole. La giovane età implica anche un rispetto, un educazione, un modo di porsi in punta di piedi. Era un leader a tutti gli effetti pur essendo alla sua prima apparizione nel mondo dei grandi. È l’emblema di quel senso di appartenenza alla provincia. Nel suo piccolo ha reso fiere tutte quelle persone che tifano e amano Avellino. Vederlo lì è un motivo d’orgoglio per tutti» .
In merito alla convocazione con gli Azzurrini: «Qualche anno fa dissi che era destinato alla Nazionale. Ci credevo fortemente. È stato sempre un ragazzo umile, affamato. È sempre riuscito a calarsi in maniera calzante in ogni situazione. La personalità, unita all’incoscienza di un ragazzo, l’hanno portato ad esaltarsi con i grandi. Penso alla partita che fece a Rieti, davanti a 9mila tifosi. All’epoca era un under, ma fece comunque la differenza. Aveva una fame inverosimile ed era la stessa che ho visto a San Siro quest’anno».
Fabiano Parisi emblema del lavoro e della dedizione: «Non è un predestinato, ma è l’emblema del lavoro, della dedizione, della persevera. Ha vissuto momenti difficili e non è mai risultato fuori luogo. Mi auguro possa diventare un esempio per i più giovani. Avellino deve essere orgogliosa di avere un figlio del lupo che porta quei colori in alto». Cosa consigliare? «Gli consiglierei di continuare ad essere sé stesso. Pensando anche al papà credo possa dare tanto al calcio italiano. Deve essere Fabiano Parisi, quello di Sturno, che calcava per la prima volta il calcio dei grandi. Adesso è arrivato all’Europeo Under-21 ma sono sicuro ci sarà il Mondiale e la Nazionale maggiore».
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