Si sa, il calcio ad Avellino funziona così. Un giorno sei un dio, quello dopo un calciatore che a stento può vestire quella casacca. Proprio questa dicotomia ben si addice a Cosimo Patierno, numero nove biancoverde che nell’ultima settimana ne ha vissute davvero di tutti i colori. Basta portare per un attimo la memoria ad una settimana fa. Lunedì 4 dicembre, giornata post Avellino-Turris. L’amarezza per il pari era palpabile e a finire sul banco degli imputati è stato soprattutto l’ex Virtus Francavilla colpevole – secondo i più – di non vedere più la porta.
Strano per un calciatore che la scorsa stagione ha messo a referto 19 reti valse il secondo posto nella classifica marcatori dopo un certo Pietro Iemmello. Come se un attaccante di punto in bianco non sapesse più fare il suo mestiere. Come se avesse dimenticato come si segnasse. Un tema, quest’ultimo, evidenziato anche mercoledì 6 dicembre, in occasione dell’incontro natalizio presso lo store dell’Avellino di Via Cannaviello.
Lo stesso Patierno non usò mezzi termini per descrivere il momento complicato. «Dall’esterno sembra che Patierno si mangi di tutto, ma fa parte del gioco. Con la Juve Stabia ho toccato mezza palla e ho fatto gol». Parole che hanno fatto seguito ad un episodio curioso, con un tifoso biancoverde che ha regalato all’ex Francavilla un cornetto scaccia crisi. Ebbene, quattro giorni dopo, il rito scaramantico ha funzionato. Patierno è riuscito finalmente a scrollarsi di dosso l’etichetta di bomber in affanno, mettendo a referto la sua terza rete stagionale.
Un gol dal peso specifico incommensurabile, valso tre punti contro una diretta pretendente alla vittoria del campionato. «Per un attaccante non c’è partita migliore dove poter esultare» ha detto nel post Benevento-Avellino. Insomma, detto-fatto, Patierno è finalmente tornato quello di prima. Adesso l’obiettivo è puntare alla continuità ma è indubbiamente vero che quella appena terminata è stata una settimana indimenticabile per lui e i colori biancoverdi.
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