AVELLINO – Regna il silenzio e l’incertezza in casa Avellino. Un silenzio che va avanti da un mese esatto. Erano le 19:31 del 23 aprile quando il signor Leonardo Mastrodomenico della sezione di Matera fischiò per tre volte decretando la sconfitta dei lupi di Rastelli contro il Monterosi e mettendo così fine alla nefasta stagione dei biancoverdi. Da quel momento il nulla. Il silenzio della società, annunciato tramite comunicato stampa, continua così come continua a regnare l’incertezza.
Il nodo principale resta, ovviamente, quello relativo alla figura del direttore generale. Dopo un tira e molla durato mesi, i blitz al quartier generale di Montefalcione prima e al Partenio-Lombardi poi, Ernesto Salvini ha optato per declinare l’offerta biancoverde. Una scelta, questa, basata su una differenza di vedute tre le parti e la volontà del Dg di Anzio, negata dal sodalizio biancoverde, di portare con sé almeno otto nuovi collaboratori da dispiegare fra prima squadra e primavera.
Avellino, salta Salvini. Due le alternative
Sfumato Salvini, la società biancoverde si ritrova per l’ennesima volta in una situazione burrascosa. La “serenità per fare le giuste riflessioni, in virtù della futura programmazione”, sbandierata nel fantomatico comunicato stampa, lascia spazio a dubbi e incertezze. Al momento le strade percorribili sono due. La prima porterebbe a Giorgio Perinetti, attuale direttore sportivo del Brescia, impegnato nella doppia sfida play-out di Serie B contro il Cosenza. L’alternativa alquanto impossibile vedrebbe il clamoroso ritorno di Salvatore Di Somma nelle vesti di direttore sportivo e di Bruno Iovino in quelle di direttore generale. Un’opzione, quest’ultima, più vantaggiosa in termini economici ma decisamente più burrascosa in termini di convivenza con la piazza, visti i trascorsi, che avrebbe spinto nelle ultime ore patron D’Agostino a declinare l’offerta.
Insomma, è come se il tempo in casa U.S. Avellino 1912 si fosse ancora una volta cristallizzato dando qualche piccolo segnale solo in occasione dell’amichevole sul campo del Crotone e per annunciare il rompete le righe finale. Una situazione davvero paradossale se comparata ad altre grandi piazze del Girone C – Benevento su tutte – che nonostante la delusione hanno già iniziato a lavorare in vista della stagione 2023/2024. Insomma, tra voci, indiscrezioni e silenzio assordante della società, ad un mese dalla fine dei giochi, il futuro dell’Avellino resta ancora tutto da decifrare.
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